Nel 2010 la Fondazione di Venezia lancia un concorso internazionale per la progettazione di M9 in un’area del centro di Mestre rimasta a lungo preclusa alla cittadinanza. Ad aggiudicarsi la commissione è lo studio tedesco Sauerbruch Hutton con un progetto di rigenerazione urbana basato su un sistema di architetture – nuove e restaurate – perfettamente integrate nella città, nuovi spazi pubblici, accessi per una piena permeabilità dell’area e soluzioni ecosostenibili.
Architetture restaurate incontrano edifici di nuova concezione nel progetto firmato Sauerbruch Hutton. Le volumetrie di M9 si fondono nel tessuto urbano, grazie anche alla trama cromatica dei rivestimenti esterni in ceramica che richiamano i colori distintivi del contesto circostante. Le materie prime e le soluzioni strutturali e impiantistiche adottate definiscono la sostenibilità ambientale ed energetica dell’intero Distretto M9.
La gamma di superfici che si incontrano nel distretto è ampia: dalle mattonelle policromatiche di ceramica dei rivestimenti esterni al calcestruzzo grezzo, dal legno alla trachite delle pavimentazioni. Come nella migliore tradizione dello studio Sauerbruch Hutton, le peculiarità del luogo sono rispettate, valorizzate e potenziate.
M9 è un esempio virtuoso di recupero urbano in chiave sostenibile a 360° gradi, dal risparmio energetico alla produzione di energia pulita, al miglioramento della qualità della vita del contesto urbano di cui è parte integrante.
Il Distretto M9, infatti, è stato progettato impiegando materie prime a basso impatto ambientale e tecnologie per la produzione di energia. Nel marzo 2021 ha preso il via M9 Impatto Zero, il progetto greentech realizzato dalla società RnB4culture nell’ambito delle attività di trasformazione volute dalla Fondazione di Venezia che intende rendere M9 il più grande museo italiano a impatto zero.
Questo progetto prevede l’ampliamento dell’impianto fotovoltaico sui tetti del Polo M9 che porterà a un’espansione della potenza da 80 a 270 kW e a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di volume pari a quello assorbito da una foresta di oltre 15.000 alberi, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze energetiche del museo senza impattare sul territorio.
La speciale copertura in acciaio e teli di Poliestere/PVC del chiostro restaurato protegge le aree pavimentate sottostanti non solo dalle precipitazioni, ma anche dell’irraggiamento solare diretto che ne causerebbe il surriscaldamento. Questo intervento, unitamente al tetto verde che caratterizza una delle architetture ex novo del distretto, consente di contenere l’effetto “isola di calore” all’interno di un’area densamente costruita, contribuendo a migliorare il microclima del centro urbano di Mestre.
Grazie a queste e ad altre soluzioni strutturali e impiantistiche innovative, M9 è uno dei primi distretti italiani ad aver ottenuto la certificazione di sostenibilità ambientale ed energetica LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), livello Gold, del Green Building Council Italia.
Sauerbruch Hutton è uno studio internazionale per l’architettura, l’urbanistica e il design, fondato nel 1989 a Londra da Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton. Nel 1991 lo studio si trasferisce a Berlino dove oggi lavora un team di architetti, designer di interni, ingegneri e modellisti guidati dai due fondatori assieme a Juan Lucas Young e dai soci Jürgen Bartenschlag, Andrew Kiel, Tom Geister e David Wegener.