Stato, istituzioni, politica.
La piazza è lo spazio pubblico per definizione, ma anche la metafora della nostra appartenenza a una collettività. Dalla monarchia alla Repubblica, dalla pace alla guerra, dal totalitarismo alla conquista della democrazia, i momenti topici della “grande storia” sono rivissuti negli sguardi dei milioni di italiani che li hanno attraversati, vissuti, subiti e celebrati.
Progettazione e realizzazione del percorso multimediale a cura di Karmachina – Engineering Associates
Guerre e violenze hanno caratterizzato tutta la vita dell’umanità, ma nel Novecento esse assumono proporzioni prima mai viste. I conflitti diventano totali, con la partecipazione di quasi tutte le nazioni del pianeta e molti milioni di morti, anche tra i civili. L’obiettivo è l’annientamento dell’avversario, in nome di opposte costruzioni ideologiche: un potenziale distruttivo capace di annientare l’umanità tutta. La comunità internazionale ha reagito cercando di ridurre il ricorso alle armi con trattati internazionali e organismi sovranazionali. Quest’area racconta diversi episodi di questo tragico passato anche per non dimenticare che ancora oggi la guerra è parte importante della nostra quotidianità.
L’Italia non è isolata dal resto del mondo. Appartiene a un sistema internazionale costruito su trattati e accordi diplomatici che regolano le sue relazioni con gli altri Stati del pianeta, dagli scambi commerciali agli impegni militari. Buona parte di questo sistema è stato costruito dopo la Seconda guerra mondiale, quando la condivisione dei valori democratici e antifascisti, prima, e le esigenze della Guerra fredda, poi, hanno determinato la collocazione politica del nostro Paese nel mondo: l’Italia è tra i membri fondatori della Comunità Europea, membro della NATO, dell’ONU, dell’OCSE e del WTO e intrattiene rapporti diplomatici con quasi tutte le 193 nazioni del mondo.
Negli ultimi cento anni, l’Italia sperimenta forme di governo delle più varie e gli italiani fanno i conti con istituzioni differenti, alcune imposte, altre conquistate con dure battaglie. Se le nostre istituzioni repubblicane sono tutt’altro che scontate, siamo sicuri di conoscerle davvero? Quest’area tematica ci mostra come funziona lo Stato in cui viviamo, quali sono cioè le “regole del gioco” della Repubblica italiana.
Al termine della Seconda guerra mondiale, dopo la caduta del regime fascista, gli italiani conquistano la democrazia. Nei primi cinquant’anni repubblicani i grandi protagonisti della vita democratica sono i partiti politici di massa: organizzazioni che raccolgono milioni di persone intorno a valori, visioni della società e obiettivi spesso tra loro in dura opposizione, ma che condividono i principi sanciti nella Costituzione repubblicana.
Nel Novecento si susseguono stagioni politiche molto diverse tra loro: dalla Monarchia alla Repubblica, dalla dittatura fascista al sistema parlamentare, senza trascurare le forme di partecipazione alla vita politica e di mobilitazione collettiva che maturano fuori dalle istituzioni. La storia non è fatta però solo di grandi eventi e personaggi illustri, ma dal susseguirsi di momenti corali che segnano la vita di milioni di persone comuni. L’installazione ripercorre le memorie di questo processo, dando risalto alle dimensioni pubbliche e private, individuali e collettive, epocali e cronachistiche.
Nel Novecento comizi, manifestazioni, scioperi e cortei costituiscono gli spazi, anche simbolici, del discorso e della vita politica, sino a quando, alla fine del secolo, le arene virtuali degli studi televisivi e dei social media si sovrappongono alle piazze, alle sedi delle istituzioni, alle sezioni dei partiti. Il corso della storia politica nazionale è segnato dall’intersezione tra la partecipazione delle masse e la presenza di leader carismatici.
Nel Novecento le istituzioni si sforzano di instaurare un clima di convivenza civile che contrasti ogni forma di violenza e combatta la criminalità comune e organizzata. Quest’area si sofferma sulle forme di illegalità che segnano più in profondità la vita pubblica: la violenza politica, la criminalità organizzata, i reati finanziari e la corruzione, presenti in tutto il secolo.