M9 – Museo del ’900 presenta la mostra Tattoo. Storie sulla pelle, a cura di Luca Beatrice e Alessandra Castellani, con la collaborazione di Luisa Gnecchi Ruscone e Jurate Piacenti dell’Associazione STIGMĂTA.
L’esposizione nasce dal lavoro di studio e ricerca sviluppato nel corso del 2018 dalla Fondazione Torino Musei al MAO – Museo d’Arte Orientale, ampliato e aggiornato con contributi inediti appositamente sviluppati per M9.
Il catalogo è pubblicato da SilvanaEditoriale.
Attraverso cinque sezioni tematiche (Oriente, Riti di passaggio, Italia e Mediterraneo, Outcast e fuorilegge, Dall’underground al mainstream), la mostra traccia l’evoluzione di una pratica che accompagna l’umanità da tempi remoti, come
testimoniano i segni ancora visibili su corpi mummificati risalenti a migliaia di anni fa.
Nel corso dei secoli, le persone si sono tatuate per svariati motivi: prevenire e curare malattie, far conoscere il proprio rango, per devozione religiosa o semplicemente scelta estetica.
Negli ultimi decenni il tatuaggio è diventato un segno socialmente accettato nonché popolare, trovando spazio anche nelle pratiche artistiche contemporanee.
La mostra è affiancata da Tattoo Off, a cura di Massimiliano Maxx Testa, organizzatore della Venezia International Tattoo Convention, uno degli appuntamenti più frequentati dai tattoo addicted.
In esposizione, una selezione di lavori di sei tra i più quotati tatuatori internazionali: Alex De Pase, friulano, maestro nel linguaggio iperrealistico; Marco Manzo, artista romano, inventore dell’ornamentale; Moni Marino, tatuatrice di origine italiana che vive e opera da tempo in Germania esprimendosi attraverso una mano di chiara ispirazione pittorica; Silvano Fiato, famoso per lo stile realistico Black & Grey; Volko Merschky & Simone Pfaff, duo artistico tedesco che negli anni ’90 ha creato il Trash Polka.